CAPITOLO I
Finalità del progetto
Questo lavoro ha come obbiettivo finale la riqualificazione di un'area posta all'interno della cinta muraria cinquecentesca di Padova, compresa tra la cinta stessa ed il ramo di Bacchiglione, che circonda la
città sui lati ovest e nord e delimita una lingua di terra che dal centro della
città si protende verso est.
E' su quest'area che, specialmente nell'ultimo mezzo secolo, si è sviluppata la struttura universitaria Patavina, contemporaneamente a quella ospedaliera, quest'ultima legata ad una grande
facoltà di medicina, tra le più importanti d'Italia e d'Europa.
Questa vicinanza, ha indirizzato la ricerca verso una destinazione d'uso che fosse di supporto o integrazione ai servizi che la stessa
università offre ai suoi utenti, prendendo in considerazione quelli ritenuti indispensabili per lo studente, come le residenze, le mense, le biblioteche e da ultimo il gruppo Erasmus.
Dai dati è emerso che, eccetto le mense, tutti gli altri servizi hanno bisogno di essere "rivisti e riqualificati" con nuovi e radicali interventi di sistemazione e integrazione.
Poichè l'intervento vuole essere risolutivo di una sola "esigenza" (fondamentale) dello studente, la scelta
è caduta sulla riorganizzazione complessiva dell'attuale biblioteca di area medica, che attualmente vede una sua frammentazione in
più sedi.
Biblioteca sì, ma non nel senso comune del termine. Infatti al suo interno essa prevede una serie di strutture complementari allo studio, che comprendono i diversi laboratori (da quello informatico, per la ricerca bibliografica, a quello esclusivamente di studio con materiale diverso dal supporto librario, come l'archivio di vetrini e gli audiovisivi),
nonchè l'archivio del materiale obsoleto e i locali di raccolta e conservazione del materiale antico di pregio, solo per citarne alcuni.
Precisata quale sarà la destinazione futura del complesso, si passa ad analizzare lo stesso sotto il profilo tecnico-strutturale mediante lo studio del progetto originario, del 1905, rilevando le modifiche e adattamenti che nel corso degli anni hanno portato all'attuale stato d'essere del complesso stesso, proponendo infine l'intervento di recupero degli edifici ed il loro riuso dopo avere attentamente analizzato e valutato le diverse attività specifiche che le singole unità spaziali dei vari corpi edilizi dovranno ospitare in futuro.
Il progetto di recupero e riuso mira alla riqualificazione di tutta l'area, cercando peraltro di mantenere, quanto
più possibile, gli edifici nel loro aspetto originario. Subiranno notevoli modifiche le partizioni interne, nel processo di razionalizzazione al nuovo uso, mentre un modesto cambiamento
sarà riscontrato nei prospetti per un adeguamento alla normativa igienico-sanitaria e antincendio vigente.
Va rilevato peraltro che il progetto di recupero dell'ex Macello si colloca all'interno di un
più generale programma di riqualificazione delle mura cinquecentesche già in parte avviato dal Comune, che nello specifico caso ha in previsione il restauro dei bastioni Portello vecchio e Cornaro e della cinta di collegamento.
A completamento del lavoro viene proposta, infine, la sistemazione, a verde, dell'area scoperta, costituita da una superficie di mq. 10.000 circa e attualmente occupata da numerose essenze, anche pregiate e da vegetazione spontanea, essendo mancata ogni manutenzione negli ultimi decenni.